giovedì 24 marzo 2011

Dove eravamo rimasti?

Per qualche mese il blog non è andato avanti. Ci scusiamo, ma stiamo continuando a far sentire la nostra voce per la ristrutturazione dell'Amedeo.
Già a settembre stavamo ragionando su quali azioni intraprendere e unirci in un unico comitato ci è sembrato il modo più giusto per unire le forse.
Questo un piccolo estratto della lettera inviata il 22 settembre alle associazioni:
"Il nostro obbiettivo è quello di comunicare tutti assieme il fatto che non siamo più disponibili ad accettare lo staus quo e a credere ad ulteriori promesse, troppi sono gli anni passati ad attendere che qualcosa accadesse. Ciò che vogliamo, è che finalmente siano intrapresi e alacremente portati a termine i lavori per il nuovo ospedale, in modo da dotare un centro d’eccellenza com’è l’Amedeo di Savoia di strutture adeguate all’accoglienza e alla cura delle persone malate."
Oggi molte delle associazioni a cui era indirizzata la lettera si sono unite nel comitato per presentarsi come interlocutore unico e forte nei confronti di quelle istituzioni che temporeggiano da anni.

Per fortuna la stampa si occupa periodicamente del caso, qui un articolo de La Repubblica dell'8 agosto a cui segue un aggiornamento del 25 agostosull'ennesimo blocco dei lavori ripreso anche da la Stampa.

Dopo il presidio del 1° dicembre non abbiamo avuto alcun riscontro, così nello stesso mese abbiamo inviato alle Autorità competenti una convocazione per un incontro e alla fine, dopo vari solleciti telefonici, siamo stati ricevuti il 1° febbraio.

La novità è che l'ambulatorio di psicologia per HIV e MST è stato chiuso. Attivo dal 2006 presso l'Amedeo, svolgeva attività di consulenza psicologica per chi si trovava ad affrontare le varie forme di sofferenza psichica legate all’infezione da HIV; il servizio si rivolgeva alle persone sieropositive che affluivano all'ospedale, sia per cure ambulatoriali, sia per ricovero, ai loro familiari, alle coppie in cui un partner è sieropositivo, agli adolescenti.

Come Comitato “Che fine ha fatto il nuovo Amedeo di Savoia?” intendiamo portare all’attenzione delle istituzioni, dei mass media e della cittadinanza:
  • il notevole disagio che la brusca interruzione di un simile servizio ha procurato e procura quotidianamente alle persone che si rivolgono presso l’Amedeo di Savoia per la cura dell’infenzione da HIV e la necessità di una tempestiva riattivazione dell’ambulatorio
  • la preoccupazione che la chiusura del Servizio di Psicologia per HIV e MST possa essere il primo atto di un progressivo e inaccettabile disimpegno della Sanità Regionale nei riguardi dell’Ospedale Amedeo di Savoia
  • il timore, infine, che tale disimpegno conduca a un ridimensionamento di un centro di eccellenza, qual è l’Amedeo di Savoia, alla rinuncia ai progetti di costruzione di un nuovo ospedale e alla ristrutturazione dei padiglioni esistenti, di cui come Comitato “Che fine ha fatto il nuovo Amedeo di Savoia?” non ci stanchiamo di denunciare la ormai cronica inadeguatezza, o peggio ancora alla decisione di frammentare la cura delle patologie infettive in differenti presidi ospedalieri.
Per questo il 12 marzo abbiamo richiesto un incontro urgente alle istituzioni; destinatari della nostra lettera sono tra gli altri l'Assessore regionale, la Direzione generale e quella sanitaria dell'ASL TO2.


Al prossimo aggiornamento.