venerdì 2 dicembre 2011

Successo del presidio organizzato dal Comitato che fine ha fatto il Nuovo Amedeo di Savoia in Piazza Castello a Torino

Questa mattina, alle ore 11, un centinaio di persone ha risposto con entusiasmo all’appello lanciato dal Comitato a partecipare al presidio organizzato in Piazza Castello a Torino di fronte al Palazzo della Regione.

Oltre ai rappresentanti delle associazioni aderenti al Comitato, erano presenti i pazienti, cittadini, la CIGL.

Hanno portato la loro solidarietà all’iniziativa il Vicepresidente del Consiglio Regionale Roberto Placido e il Consigliere Regionale Eleonora Artesio.



Il referente del comitato, Stefano Patrucco, ha dato lettura del seguente comunicato:

CHIUDE L’ AMEDEO DI SAVOIA?
Il Comitato “Che fine ha fatto il nuovo Amedeo di Savoia” ha organizzato il presidio di oggi, Giornata Mondiale di Lotta all’AIDS, allo scopo di affermare che nessuna decisione sul futuro dell’ospedale Amedeo di Savoia possa essere presa senza un confronto con le associazioni dei pazienti, oltre che dei medici e degli infermieri che in quell’Ospedale lavorano.

Dalla sua costituzione, un anno fa, il Comitato ha cercato un interlocutore istituzionale in grado di fornire notizie certe circa il futuro dell’ospedale e purtroppo dobbiamo constatare che nessuno ha risposto alle nostre ripetute richieste.
L’ultima riunione operativa della Consulta Regionale contro l’AIDS si è svolta nel settembre 2010 e non ha prodotto alcunché di concreto. Il 14 di ottobre u.s. in previsione della Giornata Mondiale di Lotta all’AIDS abbiamo richiesto all’assessore alla Sanità Regionale Monferino un incontro pubblico per discutere di quanto ci sta a cuore. Ci ha risposto di avere già altri impegni per quella data. A tutt’oggi non ha ancora indicato una data alternativa.
Intanto abbiamo appreso dai quotidiani che nel piano di riorganizzazione della rete ospedaliera piemontese per l’ospedale Amedeo di Savoia si prevede il trasferimento in altra struttura e lo smembramento dei servizi.

Come associazioni, quotidianamente impegnate nella lotta all’HIV/AIDS e nell’aiuto e sostegno delle persone sieropositive o malate di AIDS, rivendichiamo il diritto ad essere informate e poterci esprimere in merito al futuro dell’ospedale e delle malattie infettive in Piemonte, e non accetteremo alcuna decisione che non ci veda coinvolte.

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